Nel panorama attuale dell’edilizia, garantire la resistenza strutturale e la durabilità degli edifici in cemento armato è una priorità crescente. Le verifiche di vulnerabilità su costruzioni realizzate con norme antecedenti evidenziano spesso carenze rilevanti, soprattutto in zone sismiche.
Questo articolo esplora le tecniche più aggiornate di rinforzo strutturale (FRCM, FRP, CRM, HPC, ecc.), delinea il quadro normativo e illustra i bonus fiscali attivi nel 2025 per favorire gli interventi antisismici.
Contesto normativo e requisiti progettuali
- Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) e la Circolare 7/2019 definiscono criteri di progettazione, verifica e livelli di sicurezza per interventi su costruzioni esistenti.
- Per quanto riguarda il ripristino, protezione e rinforzo del calcestruzzo, la normativa armonizzata UNI EN 1504 fornisce principi e metodi da applicare.
- Occorre definire il livello di conoscenza (LC1, LC2, LC3) dello stato di fatto, eseguire rilievi, prove distruttive/non distruttive e modellazione FEM per identificare le criticità.
Tecniche di rinforzo strutturale: confronto e casi d’uso
FRCM (Fabric-Reinforced Cementitious Matrix)

Questi sistemi combinano reti in fibra (carbonio, vetro AR, basalto) con malte inorganiche.
Vantaggi: buona compatibilità con il supporto in cemento armato; traspirabilità e resistenza al fuoco, possibilità di applicazione su superfici irregolari
Riferimento: Linee guida CNR DT 215/2018
CRM (Composite Reinforced Mortar)

Tecnica basata su reti (spesso in acciaio o fibre) annegate in malte strutturali fibrorinforzate.
Applicazioni tipiche: pareti portanti, consolidamento locale, miglioramento della risposta a taglio e flessione.
Spesso considerato un’evoluzione dell’intonaco armato.
FRP (Fiber Reinforced Polymers)

Lamine o tessuti in fibra impregnati con resine termoindurenti.
Vantaggi: elevata resistenza specifica, peso ridotto, spessore minimo.
Criticità: degradazione termica, sensibilità ai raggi UV, adesione al supporto.
Riferimento: Linee guida CNR DT 200/2004. È utilizzato per aumentare resistenza a taglio e duttilità di travi, pilastri e pareti.
HPC (High Performance Concrete)

Calcestruzzi ad alte prestazioni (tipicamente Rck > 70 MPa), impiegati per cappotti strutturali, camicie sottili e getti integrativi.
Vantaggi: elevata durabilità, resistenza meccanica, riduzione dello spessore rispetto al cls tradizionale.
Tecniche tradizionali: placcaggi, incamiciature

Metodi consolidati che prevedono l’aumento della sezione mediante calcestruzzo armato o profili metallici.
Sono efficaci ma più invasivi e richiedono attenzione al peso aggiuntivo e alle deformazioni.
Iniezioni strutturali e cuciture armate

Interventi locali per recuperare la continuità strutturale e riparare fessure, in genere con resine epossidiche o malte a ritiro compensato e recinzioni in acciaio inox.

Bonus e incentivi per interventi strutturali nel 2025
- Sismabonus ordinario (DL 63/2013): detrazione fino all’85% per miglioramento di 1-2 classi di rischio sismico. Applicabile a edifici in zona sismica 1, 2 e 3.
- Sismabonus-acquisti: per imprese che realizzano demolizione e ricostruzione antisismica.
- Bonus ristrutturazione 50%: per interventi locali di messa in sicurezza e riparazione strutturale.
- È sempre obbligatoria l’asseverazione tecnica del progettista abilitato e la conformità alle NTC 2018.
- Per gli interventi di rinforzo, occorre predisporre correttamente la documentazione tecnica (relazioni strutturali, computo, certificazioni) per accedere ai benefici.