Da recenti stime risultano realizzate in Italia circa 29 milioni di abitazioni:
• 8,5 milioni realizzate prima del 1945 (da considerarsi in gran parte costituenti i nostri centri storici)
• 4 milioni costruite dopo il 1991 (data di introduzione delle prime norme antisismiche)
• 16,5 milioni di abitazioni da considerarsi “fragili”.
Prevenire i potenziali danni del terremoto è necessario.
L’intervento su edifici danneggiati o strutturalmente non in grado di sopportare lo stress dovuto al terremoto può essere attuato con sistemi decisamente meno impattanti, più organici e sicuri rispetto alle tecniche fino ad oggi in uso nel settore dell’ingegneria sismica.
Sis.mi.c.a© è un nuovo sistema antisismico che permette di intervenire dall’esterno su singoli elementi strutturali, riqualificando l’edificio, limitando al minimo i disagi per le persone che vi abitano ed
eliminando ogni tipo di manutenzione futura: Sis.mi.c.a© ha avuto l’avallo dell’Università degli Studi di Bergamo con il Prof. Ing. Paolo Riva, luminare di ingegneria sismica a livello internazionale.
Il sistema SIS.MI.C.A. nodo si applica alle strutture esistenti in cemento armato, in particolare ai nodi trave-pilastro non confinati. I nodi appartenenti a questa categoria sono tipicamente quelli situati sul perimetro della struttura con la distinzione fra nodi d’angolo e nodi di facciata.
L’applicazione del sistema SIS.MI.C.A. è possibile anche per pilastri e travi in cemento armato, garantendo
il confinamento degli elementi e eliminando il deficit di resistenza a flessione, pressoflessione e taglio. L’applicazione determina la solidarizzazione delle armature, l’ottimale confinamento del calcestruzzo e l’eliminazione del disassamento delle armature sotto l’azione sismica.
Il sistema Sis.mi.c.a© beneficia del SismaBonus: i contribuenti che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici esistenti possono detrarre una parte delle spese sostenute (dal 50% all’80%), dalle imposte sui redditi.
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